venerdì 11 marzo 2011

PER SEMPRE ...


La MORTE. Questa volta il tema l’ha scelto il mio socio. E devo dire che non è un brutto tema tutto sommato, sicuramente più serio di molti altri che abbiamo fatto. Non voglio ammorbarvi tanto con tanti giri di parole o fare battutine sceme in merito perché non è un argomento su cui ridere.
Che la morte sia parte della vita stessa è un dato di fatto ed è per tanto inevitabile. Fin da quando nasciamo lentamente stiamo già morendo, perché invecchiamo e ci avviciniamo alla fine di questa vita. Un pensiero cupo ? no, realistico. E prima lo accettiamo prima credo che vivremo al meglio la nostra vita e meglio accetteremo le morti che inevitabilmente troveremo lungo il cammino.
“La morta è solo il punto centrale di una lunga vita. È solo il punto di passaggio” così cita un detto buddhista e uno celtico. E io ho iniziato a credere che sia veramente così. nessuno sa quello che accadrà dopo aver chiuso gli occhi per sempre. I più pessimisti pensano che diverremo solo cenere, altri più fiduciosi e più sognatori sperano in giardini radiosi in cui deliziarsi della pace in eterno. Altri ancora, più orientali e più filosofici, credono che torneranno di nuovo dopo questa vita, in altre vite, per decine di volte forse. Non sono qui per dire quale di queste considerazioni è vera o quale no. Di sicuro ognuna riflette un punto fondamentale di questo post: avere o no paura della morte.
C’è gente che è così terrorizzata di morire che odia anche invecchiare o più semplicemente e più mostruosamente fa di tutto non solo per non morire ma fa di tutto per non vivere pensando costantemente alla morte. Il tempo che ci è stato concesso qui è così breve... non sprechiamolo temendo una cosa che è degli uomini e che è inevitabile: c’è altro di cui aver paura.
Altri temono proprio quello che li attende dopo: gli atei si sono messi l’anima in pace pensando solo a vermi e terra, ma i credenti, di qualsiasi religione, pensano al terribile giudizio che i loro dei gli riserveranno. Andremo in paradiso, andremo all’inferno? E poi cosa sono queste due cose? Non smetteremo mai di chiedercelo: nessuno sa che accadrà dopo e quando accadrà non potremo più dirlo di certo ai morti.
C’è vita dopo la morte? Personalmente penso di si. Credo che c’è qualcosa di più ad attenderci al di là. Forse saranno terre verdissime e bellissime dove c’è sempre il sole e dove eternamente cammineremo con le persone che abbiamo amato e che finalmente rivedremo, in questi giardini eterni troveremo le risposte a tutte le nostre domande, saremo guariti, non avremo più fame o sete e chi ha avuto una dura vita sarà ripagato per le sue fatiche. Così sarebbe molto bello il paradiso. Non nego che anche un bell’inferno per chi ha commesso del male sarebbe gradito, ma per coloro che davvero sono stati crudeli e hanno ucciso o fatto male alle persone durante la loro vita. E se invece nasceremo di nuovo? Dopo tutto anche questa idea non è male. Continuare a rinascere per sempre, rincontrare persone delle nostre vite passate, imparare nuove lezioni, evolvere il nostro spirito, diventare più saggi: a questo serve la rincarnazione, ad elevarci verso uno stadio spirituale sempre più puro e perfetto fino a tornare a fondersi con l’origine divina che ci ha creati. Non continuerò a parlare di cose così metafisiche, ci sarebbero troppe complicazioni da spiegare.
C’è vita dopo la morte? E’ giusto che ci sia? Finisce tutto in terra e polvere? Non credo che sia così giusto se finisse tutto in una bara sotto terra. A che servirebbe amare, soffrire, vivere e tutto se poi finirebbe tutto nel buio comunque? Non la trovo una cosa molto giusta. Ma per alcuni forse morire e non sentire più niente può essere una sensazione più gradevole che continuare a rinascere in eterno o starsene a mirare un cielo pieno di nuvole chiamandolo paradiso per l’eternità. Molti si accontentano di una sola vita e la vivono al massimo perché credono che poi dopo non c’è più nulla: forse non è sbagliato come concetto, vivere tutto al massimo perché sai di poterlo vivere solo una volta. Però lo trovo così triste che di noi non rimanga nulla dopo....
Neanche il più saggio può sapere che ne sarà di noi dopo di qui...
Molti temono la morte. Io no.
Negli ultimi anni mi è capitato di assistere alla morte di molti conoscenti, più o meno intimi. Per alcuni ho pianto, per altri no, non perché non gli volessi bene, ma perché ero felice per loro, non fraintendetemi, ero felice perché avevano smesso di soffrire dopo lunghissime malattie e la morte sembrava davvero una liberazione da tutto il dolore, un volo verso un cielo libero. Non ho ancora per fortuna provato la morte di una persona amata o davvero intima, non so come reagirei in tal caso, ognuno credo che reagisce in modo diverso alla morte, che ha i suoi tempi per metabolizzarla. C’è chi è arrabbiato con tutti, chi non se ne fa una ragione, chi si tortura per anni e smette perfino di vivere troppo legato al dolore. Non so perché sento una grande pace io invece. A volte anche io avrei voluto prendere quel volo nel cielo libero... ma era solo pazzia forse. Però credo fermamente che chi muore, anche se fosse stato meglio se fosse vissuto, almeno non soffre più. Non auguro la morte a chi sta male, ma ho la convinzione che dopo, qualsiasi cosa avvenga di noi, ci sia solo luce e benessere...
Per molti è oscura e dolorosa, per altri è una tragedia incommensurabile, a volte il vuoto è così forte che si smette di ridere, di vivere, di sorridere, perfino di amare... non so se è giusto reagire così o no, ognuno reagisce a modo suo. Io sono solo triste quando assisto a quei riti freddi e tristi dei cattolici, a quelle lastre di pietra che chiudono per sempre una tomba. Tutti piangono avanti a quella cassa di legno. Io credo invece che quello sia solo un corpo, ma per quanto amato e conosciuto, è solo un involucro vuoto: sono convinto che la luce che conteneva è già altrove, già in pace. Si piangere serve, gridare forse, ma accettare è la cosa più giusta per noi e per chi non c’è più.
Per alcune culture lasciare il defunto libero di andare oltre i confini del mondo sia indispensabile per il suo benessere spirituale: in poche parole se si continua a ricordare assiduamente e desiderare che rimanga con noi non si lascia libero di andare avanti nella sua evoluzione. Bisogna lasciarli andare avanti... non dimenticarli, ma neanche legarli a noi ancora ostinatamente. Saranno comunque accanto a noi per sempre. Sono convinto che chi ci ama non ci lascia mai, anche se non lo sentiamo più: è dentro di noi... in un certo senso vive ancora.
Forse tutte queste stupidaggini servono solo per non stare male e per farsene una stupida ragione.
Io, dal canto mio, non ho paura di morire. Sono sereno. Forse potrei temere solo il giudizio di dio per la mia vita e per i miei peccati, se peccati sono stati, ma confido nel suo amore: lui sa cosa ho fatto di bene e di male. Spero che sia clemente con me. E poi, dopo una dura vita non credo che dio sia così crudele da accanirsi ancora su di noi anche dopo la morte.
Se dovessi rinascere? Avrei già un’idea in chi rinascere: sarebbe il modo più bello e più puro per stare accanto a una persona che amo. Ma l’importante se rinasco è che voglio capire ancora di più le cose, evolvermi ancora di più, appendere di più, aumentare luce allo mio spirito, e pagare i debiti accumulati in questa vita.
Non ho paura di morire. Forse per superare questo terrore ho scritto tutte queste cazzate. Forse perché ho già provato 4 volte a.... forse perché non c’è nulla da temere, qualunque cosa accada. Una Madre ci ha dato la vita, la stessa Madre se la riprenderà e attraverso di lei rinasceremo di nuovo. E poi penso che temere la morte non ci faccia vivere sereni. So che devo morire, prima o poi, a volte spero presto perché non voglio invecchiare, a volte spero invece di vivere lunghi anni ancora per vedere e conoscere tante cose. In entrambi i casi, non penso a come morirò o quando, ma penso al momento in cui sarò lì pronto a dire addio a questa vita: voglio guardarmi indietro e voglio poter dire “ho fatto del mio meglio, ho vissuto nel miglior modo possibile e sono felice della mia vita e non ho più rimpianti”. Questo è quello che spero di più.
Come immagino il mio funerale? L’ho progettato molte volte! Lo so è macabro ahah! Vorrei solo che fossero presenti le persone che amo di più, ma non voglio che sia un evento triste: voglio che siano felici per me.
Infine, posso dire questo: credo fermamente che non importa cosa avverrà dopo la morte. Non importa se rinasceremo, se vivremo in cielo o nel fuoco, o semplicemente marciremo nella terra. Credo che la vera immortalità degli esseri umani sta nelle tracce che lasciano di sé nel mondo.
Il ricordo si se stessi, l’amore per gli altri, è questa l’immortalità che gli dei hanno concesso agli esseri umani... finché qualcuno ci vorrà bene o ci ricorderà, noi non moriremo mai e saremo giovani per sempre.
Ho pensato molto alla canzone da dedicare a questo mio post. Sicuramente molte canzoni vorrei che fossero dedicate a me quando sarà il mio turno. Ma non so se debba essere una canzone triste oppure felice quella di adesso.
Ma ora ho scelto.
“Halo” di Beyonce. Sicuramente è una canzone d’amore più che da abbinare a un post sulla Morte, ma nelle prime strofe dice delle cose molto toccanti, che sono proprio come io intendo che sarà dopo la morte. Le persone che amiamo non andranno mai via..
Dovunque guardo adesso
Sono circondata dal tu abbraccio
Amore riesco a vedere la tua aura
Tu sai che sei la mia grazia di salvezza
Tu sei tutto di quello che ho bisogno e di più
E scritto sopra il tuo viso
Amore riesco a sentire la tua aura
Prega che non si sbiadirà mai”

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