Chi mi conosce sa che ragazzo sono, buono, disponibile, gentile e sorridente con tutti, però pochi conoscono il mio lato nascosto, quella mia parte che chiede vendetta per i torti subiti.
La parte razionale di me capisce che la vendetta è una cosa stupida, che non porta a niente se no ad altra sofferenza, anche perchè non ho mai subito tutti questi grandi torti per vendicarmi però... Non so, succedono delle cose che mi trasformano, e mi trasformano veramente, come la mancanza di rispetto per me o per le mie cose.
- Il primo anno di scuola superiore ero ancora un fiore che doveva sbocciare, timido, basso, con gli occhiali, raffinato, elegante... uno sfigato insomma! Così mi sono trovato in questa nuova scuola italiana dove in classe eravamo solo 5 maschi, io, il mio odiatissimo cugino, un veneziano, un napoletano e uno più sfigato di me. I ragazzi italiani erano o uno o due anni più grandi di noi, alti, belli, e molto più spigliati di noi. Adesso a me figuratevi quando mi interessava della presenza di questi inutili esseri, io ero tutto preso dallo studio solo che a una persona superficiale e stupida come il mio amatissimo cuginetto la loro amicizia era fondamentale, perchè anche lui era figo, anche lui doveva essere importante e così per dimostrare che lo era faceva il bullo con me! Con Me! Ovviamente non faceva cose eclatanti visto che ha l'intelligenza di un fagiolino però mi è rimasta in testa questa cosa, io avevo una cosa che lui non aveva, un cervello. Che ho usato in modo malefico per un'intero anno, il secondo anno, dove in assenza dei due italiani che erano stati bocciati e dell'inutilità dell'altro sfigato eravamo rimasti in gioco solo io e lui; era il momento di agire. Pomeriggi passati a fargli studiare le cose meno importanti delle lezioni e tempo perso a fare compiti sbagliati al solo scopo di passarglieli sono stati la mia vendetta, ma nonostante il mio impegno Alex è stato promosso comunque per cambiare scuola la seconda settimana del terzo anno perchè quella che facevamo era troppo difficile per lui, preferendone una a pagamento dove la sua unica fatica era quella di rispondere presente all'appello.
- Terzo anno, eliminato il problema Alex mi potevo dedicare allo studio senza nessun'altra distrazione. O almeno l'avrei potuto fare se non avrei avuto un nuovo compagno di classe che si sentiva il padrone del mondo. Quest'essere inutile si è permesso di prendere un mandarino dal mio banco e buttarmelo dalla finestra solo perchè a lui non piaceva l'odore che il mandarino faceva quando si sbucciava. Io ero scioccato, non mi conosci e ti permetti di fare una cosa del genere? Forse era un modo elegante per dire uccidimi? Gli ho detto: Senti coso, se non vuoi conoscere la parte più brutta di me chiedimi scusa e domani fammi trovare un mandarino sul mio banco. E lui che ha fatto? Niente, anzi era felice che si era fatto vedere che era un duro. La vendetta è iniziata quando ho iniziato a chiamarlo pollo di mare (che non vuol dire niente ma lo faceva seccare da impazzire), gli facevo sentire canzoni con versi di un pollo appena entrava in classe e qualche volta gli ho fatto trovare anche delle piume nel suo banco e altre cose malvagie. Il mio scopo principale era quello di vederlo Gloglottare (come i tacchini) ma visto la minaccia di una sospensione e davanti al fatto che si ostinava a non chiedermi scusa alla fine il pollo ha cambiato classe e corridoglio ogni volta che ci incontravamo a scuola!