mercoledì 26 gennaio 2011

Inganno & Potere


Ben tornati!
Il tema di oggi è la nostra fede e le cose il cui crediamo. 
Io vorrei fare una premessa, in cosa non credo!
ATTENZIONE! Quello che sto per scrivere potrebbe offendere i cattolici, quindi se non volete che qualcuno dica cose totalmente diverse da quello in cui credete non continuate a leggere.

 

La santissima Chiesa Cattolica ha da sempre saputo gestire un grande potere, diventando una grande industria che vende speranze, paradiso e inutili poster e calendari della Madonna, Padre Pio e compagnia bella!
Ma iniziamo dal principio...
Molti hanno raccontato Le fantastiche avventure di Gesù Cristo, poi La Santissima ha raccolto le storielle più verosimili (spesso con scarsi risultati) e ha decretato tutti i libri troppo assurdi o quelli che parlavano di cose troppo scomode per il 'buon' nome della chiesa, come apocrifi!
Al contrario di altri brand che per farsi pubblicità devono fare spogliare Modelli e Calciatori (leggi Armani, D&G...) la chiesa ha puntato a metodi molto più pratici e sicuri, come per esempio l'inquisizione spagnola, che l'ha portata ad estende le sue sudice manacce in gran parte dell'europa, soprattutto in Italia che ne è schiava.   



Che altro dire? La chiesa nonostante tutto ha anche dei meriti, come quello di aver riconosciuto che anche le donne avevano l'anima durante il concilio di Trento!
Poi ovviamente c'è l'inferno, pieno di gay, persone che la domenica avevano altro da fare che andare in chiesa, impuri, non battezzati, golosi, infedeli, divorziati, ragazze che hanno deciso di abortire, atei, traditori, assassini e lussuriosi... una discoteca in pratica!
Tutto organizzato da un Dio che ci ama e ci perdona...

Ma passiamo invece a quello che credo. 

Credo in Me stesso. A chi altro dare fiducia se no a se stessi? Che senso ha pregare che succeda qualcosa se tu non ci metti tutti i mezzi per farla succedere?
Credo nella Famiglia che è l'unica forza che ti può aiutare a superare le difficoltà e i periodi più duri, credo nel Destino che muove tutte le cose a credo fortemente nell'Amore che ti da la forza di continuare a vivere.


Io per vivere non ho bisogni di credere in nessun Dio, gli altri facciano come vogliono!


Aspettando la scomunica dal Papa, un bacio a tutti!

ASCOLTACI ...

Hola a tutti ! Lo so, siamo mancati questi giorni, il mio socio e me, ma eravamo molto indaffarati (e lui non voleva scegliere un nuovo tema...); comunque. Oggi parleremo di un argomento ancora molto dibattuto tra tutte le persone nel mondo: Dio.
Non voglio discutere sull’esistenza o meno di Dio ma voglio parlare della mia esperienza con il divino, che io ritengo reale.
Fin da bambino sono stato cresciuto da buon cattolico osservante, timoroso di Dio, assiduo alla messa domenicale, alle processioni e alle festività religiose; pregavo moltissimo, con le mie nonne ad esempio che mi hanno insegnato tutte le feste e le preghiere per ogni santo. Tredici anni di scoutismo hanno formato in me una forte spiritualità cristiana e un incontro continuo con Gesù e tutto il rituale cattolico: diciamo che la chiesa del paese era la mia seconda casa e mi trovavo a mio agio nel servire le funzioni religiose.
Crescendo, e iniziando a vedere come andava il mondo, molte e molte volte mi sono chiesto se Dio esisteva davvero. D’altronde, guardando tutto quello che accade attorno a me questa domanda torna spesso frequente nei miei silenzi: perché Dio fa che tutto questo male accada? La risposta cristiana a questo quesito è che è l’uomo cattivo e agisce sotto la tentazione di Satana. Forse sarà così; ma se Dio è amore, è misericordioso, perché fa morire i bambini in Africa, perché permette che avvengano assassini e violenze sugli innocenti, o avvengano catastrofi naturali?
Negli ultimi anni, iniziando a leggere libri e guardandomi in giro, ho conosciuto nuove religioni, nuove filosofie di vita. L’umanità è così numerosa e caoticamente mescolata, ormai così modernizzata e frenetica, che ha dimenticato di curare la propria anima, o spirito.
La religione è nata con l’uomo e anche nel 2011 c’è sempre qualcuno che volge gli occhi al cielo sperando di trovare in qualcuno più in alto di noi le risposte che neanche la scienza ha trovato. Forse è solo la speranza che crea gli dei... la speranza di un mondo migliore, di una vita migliore.
Ho imparato negli ultimi anni che Dio, non è quello dei quadri, o dei testi sacri, o dei grandi templi ancora esistenti (chiese, sinagoghe, moschee); Dio non è uno solo e tutti gli altri sono falsi idoli. Secondo me c’è un’entità superiore, creatrice di ogni cosa e che dirige il destino di ogni creatura e attende che ogni cosa accada, che ogni causa porti una conseguenza, e che costantemente ci osserva, ci parla, si mostra a noi nelle piccole grandi cose che ci circondano, solo che noi non riusciamo più a sentirlo parlare nel nostro cuore.
Lo so che essendo cristiano non dovrei dire queste cose, brucerei di certo all’inferno secondo il papa di Roma (ma comunque brucerei all’inferno per il mio stesso stile di vita, quindi comunque sono perso ahaha). Secondo me c’è una divinità, una sorgente dell’esistenza, uno spirito superiore, che è sia maschile che femminile, è Dio giudice severo e creatore, ma è anche madre che dà la vita, che cura le sue creature, che guida gli spiriti dei suoi figli. Dio è uno, è tanti; non c’è un solo Dio, ma sono gli uomini, che nella loro stupidità di menti limitate hanno bisogno di dare un nome, un sesso e un volto al Grande Spirito, solo perché riescono a pregare cose che possono vedere (quanto siamo materialisti). “Tutti gli dei sono Dio, e tutte le dee sono la Dea, e Dio e Dea sono i due volti di un’unica Sorgente”, così recita una della massime del Druidismo celtico che da alcuni anni seguo.
Anche i riti. Non ci sono preghiere valide e preghiere meno valide; non credo che le preghiere dei cristiani siano più efficaci di quelle degli induisti; credo che la preghiera che meglio sale agli dei è quella che viene dal cuore, sinceramente, la supplica dello spirito puro, di una persona che anela al mistero divino con amore, che ama, che brucia di preghiera, la cui supplica è vera, sincera, profonda. Credo che gli dei non sono sordi alle nostre preghiere, ma non sempre rispondono nel modo in cui noi vogliamo.
Invidio le persone che dedicano tutta la loro esistenza alla crescita dello spirito, che siano monaci cattolici o buddhisti: loro ascendono sempre, salgono al divino e tornano e crescono nello spirito.
Io non so che ne sarà di me dopo la morte, se rinascerò, se diverrò cenere, se salirò in cielo o brucerò tra le fiamme eterne dell’inferno (quest’ultima più probabile), e come non lo so io non lo sa nessun altro abitante del globo terrestre, che io sappia. Ma sono sicuro che, qualunque cosa avverrà di noi dopo la morte di questa carne, non finirà tutto così, non può finire tutto così. a che è servito nascere, crescere e patire tante sofferenze, compiere tante azioni, se poi diveniamo solo polvere e vermi? Non credo. Qualcuno ci attende, qualcosa per cui abbiamo lavorato in questa vita. Le nostre azioni sono avvenute per una causa e portano conseguenze le cui onde si propagano nella vita degli altri attorno a noi per vite e vite. Un’azione di oggi avrà conseguenze anche tra dieci anni perché nulla si arresta nel tempo, questa è le vera immortalità credo. Anche se uno muore, anche se diventa polvere, le sue azioni, il suo stesso aver camminato nel mondo, lascerà impronte, conseguenze, segni, e questa sarà la sua immortalità: verrà ricordato, e nel ricordo altrui vivrà sempre.
Io credo che dopo la morte, gli spiriti tornano presso la sorgente che li ha creati, lì apprendono la lezioni di questa loro vita appena conclusa, se hanno imparato quello che dovevano imparare vanno avanti, sotto un’altra forma, magari divenendo solo spiriti, magari entrando nella sorgente, oppure tornano indietro, in un altro corpo, e vivono di nuovo per apprendere una nuova lezione, o pagare i debiti della loro vita appena passata. Credo che tutti noi viviamo molte esistenze, magari come corpi incarnati, magari solo in una dimensione spirituale, ma comunque viviamo tante vite per apprendere tutte le lezioni importati e crescere, evolverci, solo per giungere al punto in cui saremo perfetti come la sorgente che si ha creato e torneremo in essa per sempre. Lo so è un ragionamento non proprio cristiano. Ma dopotutto Cristo non ha mai detto che non vivremo altre vite, e dopo tutto credo che Cristo ci ha lasciato lezioni più importati a cui pensare che non siano inferno o paradiso. Infatti io penso che non è importante dove andremo dopo questa vita, se preghiamo 5 volte al giorno o se andiamo a messa la domenica o chiamiamo la divinità in un modo o nell’altro: l’importante è come viviamo, il bene che facciamo, le lezioni che apprendiamo, le azioni che compiamo e le loro conseguenze. “Fa ciò che vuoi basta che non nuoci a nessuno”, questo è un’altra lezioni celtica: sii responsabile delle tue azioni e ricordati che hanno delle conseguenze attorno a te.
L’uomo cercherà sempre risposte, continuerà a guardare le stelle di notte sperando di udire la risposta di qualcuno da la su; forse qualcuno riuscirà a sentire una voce nel vento che gli darà il coraggio di vivere e lottare ancora, altri non sentiranno nulla. L’uomo pregherà sempre il proprio dio, ma allo stesso tempo lo rinnegherà e l’ucciderà sempre con il suo comportamento. Il Bene, il Male, tutto dipende dall’uomo, neanche gli dei sono così potenti da decidere delle nostre azioni.
“Gli Dei pongono i fili del destino sul loro telaio, ma sei tu a scegliere la trama del ricamo, quindi tessi saggiamente la tua vita”.
Credo che gli spiriti esistano, che si muovano attorno a noi forze ancestrali, che percorrono la terra e i suoi elementi, spiriti antichi che odono le nostre preghiere che ci aiutano, che non ci lasciano soli che ci insegnano cose.
Nel buio a volte rivolgo il mio cuore in alto, cercano la luce e prego, prego la Dea che è madre di tutti e la supplico affinché mi dia le risposte alle mie domande e che aiuti il mondo a star meglio. Non risponde mai nessuno, ma non è detto che nessuno non sta a sentire no?
Verrà il giorno io credo, che sia l’Apocalisse dei cristiani o il Raghnarock dei celti, in cui il divino si mostrerà all’umanità e tutti i veli, le domande, i dubbi cadranno, perfino i templi e i sacerdoti cadranno, e dio si rivelerà per quello che è: una creatura come noi, non così cattivo, non così onnipotente, non così terribile come lo dipingono; ma qualcuno che ama, che ti ascolta, che non ci lascia. Nel frattempo non ci resta che sperare, o meglio dire, avere fede, perché di certo non siamo da soli qui giu...
Amen.
Voglio mettere questa canzone di Glee che mi ha colpito molto, "Papa can you hear me"...

lunedì 17 gennaio 2011

Popcorn, divano e... play!

Ok ci posso riuscire! Il tema di oggi è i tuoi film preferiti e il perchè ti piacciono tanto come ha scritto il mio collega! Premetto che avendo una pessima memoria e i film nella mia testa rimangono per non più di 2 settimane, quelli che proprio ho amato 20 giorni.
Ok iniziamo.


Per iniziare vorrei parlare di hechizada (Ella Enchanted - Il magico mondo di Ella) film del 2004 di genere comico-fantasy che vede come protagonista la bellissima Anne Hathaway. Allora io amo il mondo fantasy, questo sfondo medievale e Anne Hathaway completano il quadro facendo di questo film un capolavoro! La storia è leggera, con canzoni, battute, scene d'amore e d'azione. Poi voglio dire! c'è Anne Hathaway :) 


Se il primo film è fatto di sorrisi, arcobaleni e coniglietti rosa il secondo è fatto di sangue, sangue e sangue. Per motivi assolutamente misteriosi, ogni vigilia di natale noi Moran ci riuniamo per vedere questi due capolavori di Quentin Tarantino. Kill Bill vol 1 e Kill Bill vol 2. Avendolo visto 1000 volte conosco ogni battuta della mitica Black Mamba, nella lotta contro O-Ren Ishii tifo sempre per Mocassino acquatico e ormai sono diventato un'esperto della tecnica dell'esplosione del cuore con cinque colpi delle dita. Che dire ragazzi tanto sangue, tanta azione!


Quanti pianti mi sono fatto con questo film! La leggenda del pianista sull'oceano di Giuseppe Tornatore è il film per eccellenza! La vita di novecento sulla Virginian è stata la causa di molte mie lacrime. Credo l'abbiamo visto tutti questo film... nient'altro da aggiungere!


Una commedia assolutamente demenziale non poteva assolutamente mancare nella lista dei miei film preferiti! Fired Up! storia di Shawn Colfax e Nick Brady, star della squadra di football che organizza un piano per unirsi al campo estivo delle cheerlader per ritrovarsi circondati di belle ragazze. Un film pieno di muscoli, tette, minigonne e sesso. Merita di essere inserito in questo spazio anche Miss Marzo film che unisce la comicità demenziale, le donne e Playboy diciamo le mie passioni. Completa il trio 3Ciento- Chi l'ha duro... la vince. Film con Carmen Electra e un cast che è tutto una tartaruga!


Un'altro film che mi ha stregato è stato Jennifer's body con la bellissima Megan Fox e la bravissima Amanda Seyfried l'unica cosa, insieme a Gothika con Halle Berry, più vicina a un'horror. Due bei film veramente, pieni di tensione, suspence e con una trama anche ben articolata, poi con un bel cast.


Chiudo questo post con gli ultimi quattro film. Le commedie e i cartoni animati!
Racconti incantati con Adam Sandler, Notte brava a Las Vegas con Cameron Diaz e Ashton Kutcher sono due commedie bellissime con degli attori che mi piacciono molto.
Quando è uscito Come d'incanto io e come se sono impazzito, cantavo tutte le canzoni del film, camminavo come il principe Edward e cercavo di parlare con gli animali. L'ultimo film è La Principessa e Il Ranocchio un cartone animato bellissimo che consiglio, come per Wall-e, di vedere a tutti. Da quando l'ho visto, ogni volta che guardo il cielo cerco di vedere Evangeline.
 

CIAK : SI SOGNA !

Holaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ! Che bella giornata! Finalmente il mio socio ha scelto di sua spontanea volontà un tema che mi piace tanto tanto. I nostri film preferiti. Allora, ho duemila cose da dire, premettendo che ogni film che vedo, bhe diciamo il 90% dei film che vedo, diventano i miei film preferiti, si perché ogni film , chi più chi meno, contengono un insegnamento o quel particolare in più che mi ricordi qualcosa di speciale della mia vita, una persona, un evento, un mio sentimento. Si diciamocelo: sono malato di film; fosse per me vivrei perennemente in un cinema a vedere tutte le anteprime. Premettiamo che sono anche molto esigente in fatto di film: odio gli horror e quei film demenziali che dovrebbero far ridere e a me fanno solo vomitare. I film che amo sono quelli che parlano di cose vere, di sentimenti, più o meno drammatici, che siano storie vere, personaggi storici o mondi fantastici. Allora iniziamo subito con la lista dei miei film preferiti, che dovrebbe essere infinita, ma se scrivo più di dieci film il mio socio mi uccide ahaha.



1) Al primo posto ovviamente non può non esserci il migliore film della storia del cinema, a mio parere: “Il Signore degli Anelli”. E si, diciamolo: io amo profondamente, visceralmente, il mondo di Tolkien, ci sono cresciuto, ho letto almeno 6 volte ogni suo libro, da quelli più famosi ai suoi saggi sulle storie medievali e lo amo davvero tanto che credo che buona parte della mia scrittura è influenzata dal professore di Oxford. Perché “Il Signore degli Anelli”al primo posto? Perché per me è qualcosa di divino, sublime, perfetto, al di là della messa in scena vera e propria; a me non interessa che sia più o meno conforme al libro, perché ovviamente nessun film può essere bello come il libro da cui è tratto, ma credo che Peter Jackson sia un genio, un dio del cinema, e credo che solo lui poteva trasportare sul grande schermo il capolavoro di Tolkien. Tutto in quel film è perfetto: gli attori, le ambientazioni, le scenografie, gli effetti speciali, le musiche! Davvero la Terra di Mezzo è esistita in Nuova Zelanda attraverso la macchina da presa di Jackson. Adoro questo film perché per me è il miglior viaggio nel mondo della fantasia che io abbia mai fatto. Conosco ogni singola battuta del film, perfino i versi di ogni singolo orco o uruk-hai. C’è un qualcosa che cresce in tutto il film e mi assorbe come un tornado, un sentimento fortissimo, un crescendo di emozioni e lacrime che mi scoppiano dagli occhi e ogni volta, mentre Frodo distrugge l’Anello, io piango a dirotto. La grazia di Galadriel, la saggezza di Gandalf, c’è qualcosa di divino in tutto quel film, un’opera sublime e perfetta sotto ogni punto di vista. Ogni volta che vedo quel film, di cui so praticamente ogni dettaglio anche della scenografia, quindi in teoria ha perso anche il gusto della sorpresa, mi sento come se anche io fossi lì, sento i loro sentimenti, le loro emozioni e vivo per quelle tre ore del film, ovviamente ho la versione estesa deluxe di ogni episodio, nella Terra di Mezzo. Il mio cuore si alleggerisce, sento un coraggio e una passione costante crescere dentro di me, come un canto elfico che mi spinge a sperare in un mondo migliore, a farmi convincere che anche in questo nostro mondo materiale e reale è possibile sconfiggere e distruggere il male e trovare la pace. Credo che il “Il Signore degli Anelli”sia la metafora perfetta della realtà dell’uomo. Amore, amicizia, coraggio, amor di patria, sacrificio, la giusta lotta per i giusti ideali, tutto nel film è tratto con maestria e perfezione in un crescendo stupendo. Potrei continuare per ore: amo questo film, mi porta in un mondo diverso, nelle sue fantasiosi leggi che diviene reale e tangibile; è un sogno ad occhi aperti, non è evasione, è solo vedere un altro mondo e tornare in questo mio mondo consapevole che c’è qualcosa di bello anche nella fantasia.



2) Il secondo film che amo particolarmente, e che conosco in ogni singola battuta, è “Alexander” di Oliver Stone, con il mio idolo Colin Farrell. Premettiamo che io considero Colin l’ultimo vero divo al pari di James Dean, al pari di Jhonny Depp. Amo particolarmente i film storici e la storia di Alessandro Magno mi ha sempre affascinato e ho cominciato a legger parecchi libri più o meno attendibili sulla sua figura storica. Alessandro Magno, specialmente in questo film, è disegnato non come un conquistatore o un tiranno, ma viene svelato come uomo ispirato dai sogni, dalle leggende, un uomo che osa, che sogna, che progetta un mondo migliore, più grande. Non è un tiranno ma un edificatore di una nuova società, di un nuovo modo di pensare, quello ellenico appunto. Sognava un mondo in cui tutti fossero liberi, che ognuno di qualsiasi cultura fosse allo stesso livello. Sognava un mondo, una società evoluta, democratica, in avanti, puntata al futuro. Costruì dal suo sogno l’impero più grande del mondo antico, ma nessuno conquistò quello che conquistò lui, arrivò dove perfino gli Dei erano giunti. Vive per la sua passione, per il suo ideale, combatteva, sbagliava si rialzava, e amava... amava con una ferocia assurda, passionale, sanguigna. “Alexander” è un film a tinte forti, rosse, oro, nero. È caldo, è passionale, è vivo. Negli occhi di Alessandro Magno, così stupendi nel volto del bellissimo Colin Farrell, si vede un fuoco così bello ardere dentro: il sogno di cambiare il mondo, di potercela fare, di vivere per un ideale.


3) Altro film storico che amo al pari di “Alexander” è “Elizabeth” con Cate Blanchette, la bella Galadriel del “Il Signore degli Anelli”. Io ho sempre amato la storia antica inglese, le case reali, gli intrecci di corte, i sotterfugi, gli inganni. Elisabetta d’Inghilterra, figlia dello spietato e straordinario Enrico VIII, la Regina Vergine. La sua storia è romantica, forte, dolorosa, passionale. È un’eroina del mondo antico che puntava a un mondo migliore anche lei. Una donna, e che donna, che sacrificò tutto, perfino il suo amore e la sua felicità, per il bene della patria, considerandosi sposata al suo stesso popolo. Cate Blanchette poi la rappresenta con una grazia e un’eleganza, una determinazione, affascinante; non mostra la regina, bensì la donna, fiera, combattuta, appassionata, innamorata della vita, della giustizia. Guardo molto spesso questo film, cercando ispirazioni per le figure femminili dei miei libri.


4) “Remember Me”. Lo so è un film con Rober Pattinson, il bel Edward di Twiligh. Ma non è una storia d’amore vampiresco strappalacrime e accumula premi cinematografici. “Remember Me” è un film, drammatico, credo, tagliente. Ambientato ai giorni nostri, la storia di un ragazzo dal passato travagliato che si innamora di una ragazza anch’ella dal passato difficile. Non è la solita storia d’amore, in effetti d’amore se ne vede poco: è più un cercarsi, un conoscersi, uno scoprirsi. Questo protagonista così chiuso, così triste, un po’ drammatico e patetico a volte nel suo pessimismo, che vive nella memoria del fratello morto. Ma mi ha colpito molto, primo perché non credevo che Robert Pattinson dopo la pallida maschera del bel vampiro potesse fare un film come questo più impegnato, e mi ha colpito anche molto il titolo, che solo alla fine si spiega: “Remember Me”, Ricordati di Me. E' un film che davvero ti commuove dentro, che ti strappa una lacrima amara. “Ricordati di me”; perché non c’è niente di più travagliato, struggente e romantico di continuare a vivere nella memoria di qualcuno che abbiamo perso, morire un po’ con lui e sentirlo allo stesso tempo vivere dentro di noi. Questo film mi ha insegnato tanto a ricordare, a non dimenticare il passato o le persone che ho perso, e allo stesso tempo mi ha insegnato a vivere ogni istante con più coraggio, con più intensità, perché tutto è così fragile.


5) Ora viene una serie di film a tematica gay, (già oso immaginar ei commenti del mio socio -.-). “Le fate ignoranti” di Ferzan Opzetek: un film variopinto, credo, drammatico, ma mortalmente realista. Credo uno dei migliori affreschi della condizione omosessuale in Italia. Un film d’amore, ma di un amore diverso, doloroso, difficile. La storia di vite diverse, di persone al margine che convivono insieme perché dimenticate e scartate dagli altri. Un film molto particolare, con le sue situazioni, le sue paranoie, che mostra un mondo gay diverso da quello che immaginano la maggior parte delle persone; forse un mondo gay più reale. “Shelter”, un cortometraggio americano del 2003: la storia di un ragazzo di periferia, povero, allo sbando, che si innamora del fratello ricco e dichiaratamente omosessuale del suo migliore amico. A primo sguardo sembra la solita storiella d’amore, il ragazzo povero che si innamora di quello ricco, diverse discussioni in casa e poi vissero tutti felici e contenti. Ma alla seconda visione il film ti mostra i suoi dettagli: il disagio economico, la crisi familiare, il forte pregiudizio, la difficoltà del protagonista a decidere tra la sua felicità e il dovere verso la famiglia; decidere se realizzare i suoi sogni con l’uomo che ama e dichiararsi al mondo e perdere tutto o continuare a fingere solo per non sentirsi diverso. C’è una frase del film che mi è rimasta impressa: “Nessuno rimanere per sempre” dice la migliore amica al protagonista, e lui le risponde “Allora perché prendersi pena a lottare per loro?” e lei gli risponde saggiamente, “Perché ne vale la pena”. Ecco questo secondo me è il concetto principale del film: per amore, qualunque tipo di amore, o per un sogno, qualunque sogno, si deve lottare, sempre, anche se un giorno l’amore finisce o il sogno svanisce, non perché deve essere eterno, ma per non rimpiangerlo mai. L’ultimo film di questo trio gay è “Latter days”. Non so di che anno sia, l’ho trovato per caso. All’inizio mi sembrava un film un po’ stupido a dirla tutta e volevo staccarlo, ma dopo un po’, anche se strano e un po’ inverosimile, la storia ingrana e ti fa ragionare. È concentrata su due ragazzi che sono praticamente l’opposto: uno bellissimo, gay dichiarato, che si prostituisce e che pensa solo ai soldi e alla bellezza; l’altro un ragazzo mormone, chiuso nella sua stupida filosofia e prigionia cattolica omofobica. Si incontrano e scatta l’inevitabile. Ognuno dei due soffrirà per l’amore che prova per l’altro ma alla fine meno male che tutto finisce bene. Ma ci sono delle scene assurde nel film: il ragazzo mormone che vien torturato dalla sua chiesa perché deve espiare l’abominio di sodomia con un uomo. È qualcosa d’agghiacciante, ma che ti fa pensare: al giorno d’oggi c’è ancora gente che ucciderebbe il proprio figlio solo perché crede che sia un peccato che egli ami un uomo.



6) “Elizabeth Town”, con Orlando Bloom e Kristen Dunst. Un film davvero strano, paradossale, surreale a tratti, ma che mi ha ricordato molti miei momenti difficili. Dovete vederlo, è molto spassoso, tragicomico a tratti, ma in fondo ti insegna molto. Drew, interpretato dal bellissimo neopapà Orlando Bloom, perde lavoro, fidanzata e padre, e sul punto di suicidarsi viene spedito dalla madre a raccogliere le cenere dai lontani parenti paterni, e mentre vola a Elizabeth Town conosce questa bellissima hostes ed è amore a prima vista. Ma un amore un po’ folle e pazzo. E in tutto questo film il tema principale è il viaggio, il classico viaggio in automobile sulle infinite strade americane. Il viaggio interiore insomma quello che dovremmo fare almeno una volta nella vita tutti quanti per riscoprire noi stessi. Quel viaggio un po’ in stile “Sulla strada” di Kerouac, rivisitato moderno in questo film. Un bel film, tranquillo, spensierato, con un buon equilibrio di sentimenti, ma che ti lascia quel non so che in bocca, forse proprio quella voglia di partire e ritrovare se stesso...


7) Ultimo film di cui voglio tesser le lodi, (perché se continuo il mio socio mi cancella dal blog) , è un film che ho visto di recente, piangendo dall’inizio alla fine (si sono un ragazzo sensibilissimo, lo so). “August Rush – la musica nel cuore”. Ci sono due temi che mi hanno toccato molto in questo film. Ovviamente la tragica storia del protagonista: orfano che cerca i suoi genitori. E il secondo tema è la musica: la musica vissuta come amore, come guida, come vita, ispirazione, dedizione. È un film che ti commuove tanto, che ti fa pensare davvero tanto. Un film che ti fa ascoltare la melodia che ognuno ha nel cuore. Che ti insegna ad ascoltarla, seguirla. C’è amore, tanto amore in questo film, che si tesse in musica, e stringe i protagonisti, li fa ritrovare per caso, ne risolvi i problemi e li rende felici. Un film che si merita di essere visto con il cuore aperto....

Questo post esageratamente lungo è finito, si lo so è stato davvero troppo quello che ho scritto, ma ci tenevo tanto, ringrazio chi con pazienza lo leggerà dall’inizio alla fine e si degnerà almeno di vedere i film che ho menzionato perché secondo me lo meritano davvero.
Un bacio a tutti voi cari lettori ! e un bacio al mio socio che sarà davvero furioso ora! Ahah !

sabato 15 gennaio 2011

MIO NONNO ...

Il mio socio mi ha chiesto di scrivere di qualcuno la cui vita può essere definita speciale. Non so se si riferisse a personaggi famosi o gente comune che conosco. Bhe di persone speciali con vite speciali ne conosco ben pochi e a quei pochi voglio davvero bene, il mio socio è uno di loro.

Vediamo... è dieci minuti che mi sto arrovellando il cervello per questo post (quello che volevo io non andava bene è ? )

Ci sono tante persone famose la cui vita è famosa o comunque straordinaria che hanno fatto qualcosa di cosi grande e buon per gli altri da essere ricordati da tutti. Di loro parlano tutti e alla fine sono diventate dei miti, delle icone.

E degli altri? Delle persone comuni? Di quelle persone la cui vita è un segreto per tutti gli altri, di loro chi parla?

Vediamo. Non ho avuto mai questo blocco dello scrittore.

Mio nonno ha una vita un po’ straordinaria. Si, il papà di mia madre. È diventato orfano prima ancora di nascere e lui e il suo gemello sono stati cresciuti dalla mamma. Poi è stato messo in collegio perché la mamma non aveva abbastanza soldi per prendersi cura di lui. Ha fatto tutti i lavori possibili mio nonno! Sarto, muratore, elettricista, professore in istituto tecnico, e poi ha lavorato per tanti anni sulle navi da guerra in Arabia Saudita e di quel periodo ci racconta sempre di quando ha conosciuto lo scià di Persia personalmente e ha dormito nella sua tenda nel deserto che era come un palazzo mobile con i frigoriferi pieni di ghiaccio e le vasche da bagno!

Ma la cosa più straordinaria di mio nonno è la sua forza di volontà. Negli uomini dieci anni ha subito tantissimi interventi al cuore, ha un solo polmone, è diventato sordo, gli hanno asportato 6 tumori maligni ai nei e nonostante tutto lui ancora è il genio di casa: praticamente sa riparare ogni cosa ed sempre li a progettare cose nuove e straordinarie. Non si lamenta mai, neanche quando sta malissimo in ospedale, prende sempre tutta la sua sofferenza con molta leggerezza e si prende sempre pena di noi. Quando andiamo al mare ad esempio ancora si monta tutta la roulotte e la tenda con al veranda da solo inventandosi le cose più pazze per farci star comodi come in un albergo.

Lo so parlo di lui così bene perché è mio nonno, ma in effetti se ci penso lui alla sua età affronta la vita ancora come un 20 enne. Ancora ricorda di quando dal suo paesino di provincia, solo con un cambio di vestiti, è arrivato a Roma a cercar lavoro.

Gli voglio tanto tanto bene e ogni volta che magari sto giù o sto male penso a quello che soffre lui ogni giorno anche solo per far le scale e continua comunque a prender sulle spalle mia sorella di 9 anni come se nulla fosse (quando io ormai non riesco più a prenderla in braccio -.-).

Mio nonno è una persona straordinaria, di cui tutti parlano bene con affetto e stima. Ho sempre paura ogni volta che sta male che non supera una crisi e lo perdiamo, ma lui ce la fa sempre per fortuna. Lui per noi c’è sempre, mi ha insegnato lui a portare la macchina ( la cosa comica è che non sente più quando la macchina sforza e deve cambiare la marcia ahaha).

Lo so non è un granché di storia, ma a pensarci bene, è la prima volt anche pensavo a mio nonno in questo modo ed è davvero una persona straordinaria, almeno per me.


Katherine Cathey una mamma senza amore!


Alla prima vista della barra funebre avvolta da una bandiera americana, Katherine Cathey scoppiò in un pianto incontrollabile, trovando sostegno nelle braccia del Maggiore Steve Beck. Quando Beck aveva bussato alla sua porta a Brighton, in Colorado, per notificare la morte del marito, lei lo fissò, sicuramente l'ha anche maledetto e si rifiutò di parlare con lui per più di un'ora.


Pochi minuti dopo la bara del marito arrivava all'aeroporto Reno, Katherine Cathey si butta sulla bandiera.
Quando secondo il tenente James Cathey partito per l'Iraq, aveva scritto una lettera a Katherine le diceva, "non ci sono parole per descrivere quanto ti amo, e mi manchi. Anch'io vi prometto una cosa: io sarò a casa. Ho una moglie e un nuovo bambino di prendersi cura, voi ragazzi siete il mio mondo ".


Il bussare alla porta inizia un rituale ricco di tradizione  che dura da più di due secoli, una tradizione basata sul principio stesso: ". Non lasciare mai un Marine dietro" Quando la guerra iniziò in Afghanistan e in Iraq, il maggiore Steve Beck si aspettava di trovare se stesso all'estero, nel calore della battaglia. Non ha mai pensato che avrebbe assistito ai funerali organizzando per i suoi compagni caduti.

katherine-cathey-james-cathey-todd-heisler.jpg

Dopo l'arrivo nella camera mortuaria, Katherine Cathey stringe la pancia incinta di bara del marito. Due giorni dopo che è stata notificata la morte di Jim in Iraq, ha scoperto che avrebbero avuto un ragazzo. Nato il 23 dicembre 2005, è stato chiamato James Jeffrey Cathey, Jr.

James Cathey è stato ucciso in una grande esplosione, il suo corpo era molto rovinato e avvolto in un sudario di pompe funebri militari, quindi la sua uniforme Marine è stata posta in cima il suo corpo. Dal momento che Katherine Cathey ha deciso di non vedere il corpo del marito, il Maggiore Steve Beck ha preso la mano e premuto verso il basso sul uniforme. "Lui è qui", disse a bassa voce. "Senti qui".


La notte prima della sepoltura del corpo del marito, Katherine Cathey si rifiutò di lasciare la bara sola e 
ha preteso di passare l’ultima notte con lui. Chiedendo quindi di dormire accanto al suo corpo per l'ultima volta. I Marines fatto un letto per lei, accanto alla bara. Prima di addormentarsi,  ha fatto partire dal suo computer la colonna sonora di quell’ultima notte col suo amore. 

Io so cosa vuol dire perdere qualcuno di importante per la guerra, e questa storia mi ha fatto pensare a quand'è importante amare le persone che ci sono vicino giorno dopo giorno!

mercoledì 12 gennaio 2011

Ops...!

Iniziamo subito. Il post di oggi è sui disastri e, se dici disastri dici Andres Moran! 
L'ultima che ho combinata è molto recente, oggi alle 4. Ho messo ben 7 € di Disel nel mio motorino benzina *___________* Non capisco perchè i miei fratelli quando gliel'ho detto me ne hanno dette di tutti i colori. Comunque per non bruciare completamente il motore ho portato il mio motorino spento nella casa del mio parente più vicino, uno zio, che mi ha prestato la sua vespa. Un motorino tutto scassato che il massimo che faceva era 40 km/h e io rassegnato alla mia vita di combina guai mentre camminavo cantavo una canzone che rappresenta in breve la mia esistenza... questa!

Ma io e i disastri siamo andati sempre molto d'accordo! A 5 anni mentre facevo la lotta con i miei fratelli mi è venuto in mente di salire su un'armadio per buttarmi addosso a loro. Mi sono buttato... e l'armadio è caduto con me. Per fortuna sotto non 'era nessuno. Solo una botta pazzesca e io rannicchiato nello spazio di un'anta. Primo braccio rotto della mia vita. 

Poi ho continuato facendo scivolate e cadute assurde e imbarazzanti, dalle scale, a scuola, in chiesa, per strada, sono riuscito a cadere anche sopra un'aereo. Ovviamente quando faccio queste cadute sono sempre al centro dell'attenzione, non è mai capitato che una, almeno una, passasse inosservata.

Poi un'altro mio disastro è il Buenos Días perenne. Che siano le 9 di mattina, le 6 di pomeriggio o le 11 di sera chiunque incontro io gli auguro, comunque, il buon giorno.


Per fortuna a casa mia c'è il mio amato fratello Claudio che quello che tocca rompe, quindi piatti e/o bicchieri che mi cadono dalle mani rompendosi in mille pezzi passano inosservati perchè in caso so a chi dare la colpa! Ma per fare cadere quadri io sono il numero io, ormai si sono abituati alle botte che do nel muro che li fanno cadere che quando mi vedono ormai si suicidano cadendo soli!


Poi c'è ancora la mia 'incredibile' abilità a perdermi nella mia città. Se conosco 5-6 strade è già tanto, ma il bello e che io sono convinto di riuscire a prendere anche delle scorciatoie che non fanno altro che farmi allungare strada, farmi perdere tempo e farmi odiare da chi mi sta aspettando!

L'ultimo dei disastri che posso scrivere è la mia capacità di rimanere con i vestiti impigliati in qualsiasi cosa. Abilità che implica la strappatura delle mie amate magliette :(

Ma che senso ha scrivere i miei disastri se il disastro più grande sono io? :D




Ragazziii!!! Il mio socio mi ha fatto ricordare la prima guida, la ricordo molto bene, sia io, che l'istruttore che la signora a cui ho distrutto il cancello! Ahahaha! Be diciamo che, chissà come, la patente l'ho presa lo stesso ma tranquilli, non guido la macchina, anche perchè ancora ora non so qual'è l'acceleratore e il freno!

DISASTROOOOOOOOOOO !



DISASTRI. Disastri ? Ovviamente il tema l’ha scelto il mio socio. Mi esonero da ogni responsabilità su ciò che verrà fuori da questo post ahaah !

Vediamo... io disastri ? avogliaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Ahah. Solo nei 13 anni di scoutismo ne ho fatte di tutti i colori! E me li ricordo uno per uno. Cadere da un albero in mezzo a un cespuglio di rose: mi hanno tolto spina per spina per un ora. Correre nel bosco di notte con gli altri per un gioco notturno e ovviamente sfracellarmi addosso a una quercia che ovviamente non ho visto. Cadere dalle scale del casolare in cui dormivamo una notte a 9 anni: mi sono fatto due piani di scale di cemento e sono stato portato all’ospedale perché avevo un livido assurdo sulla schiena. E altri duemila casini e disastri, tipo tirarci le pentole d’acciaio invece che lavarle, o fare la guerra del fango o i festini in tenda alle 4 di notte con pane e nutella con le ragazze ahaha. Si i miei disastri maggiori sono stati con gli scout.

Poi altri disastri clamorosi l’ho fatti alle superiori: eravamo in 10 in classe immaginate che potevamo creare. Un giorno ci siamo passati i banchi via finestra con quelli del piano di sopra mi ci sono scivolati e ci sono caduti nel giardino di sotto. Il preside voleva denunciarci ahah. O quando otturavamo i bagni per far chiudere la scuola o scassinavamo le macchinette delle merendine. Di solito inventavo sempre scuse più che plausibili per non far lezione e andarmene in giro per i corridoi visto che ero il rappresentante di istituto.

Una compagna fissa di disastri e casini è mia cugina: quando eravamo a lavoro assieme ci crepavamo dalle risate tutto il tempo ne combinavamo una dopo l’altra.

Ma do il meglio di me quando mi faccio male da solo, così da fermo, e mi sfracello al suolo. Si si, ho la capacità innata di farmi male e di cadere.

Puntualmente cado dalla scaletta del letto a castello o per le scale di casa, non lo so ho proprio un problema con i gradini, li salgo troppo di corsa credo e ne manco sempre qualcuno finendo la rampa di scale con il sedere -.- Un’altra volta avevo i piedi bagnati dopo la doccia sono praticamente volato dal bagno alla cameretta passando per l’ingresso entrando dritto nell’armadio dei panni con una sola scivolata : molto divertente ma non per la mia distorsione alla spalla. E posso continuare è! Quando accidentalmente a scuola guida invece di mettere la prima ho messo la retromarcia e per poco non ho ucciso l’istruttore di guida che stava passando dietro la macchina ahah e la lista continuerebbe all’infinto ma mi sto sbellicando troppo dal ridere nel ricordare.

Ma diciamocela tutta: le persone che sono pericoli pubblici, come un certo ragazzo di mia conoscenza che mette la benzina invece che il diesel nel motorino, sono troppo spassose! Con quelle persone che fanno un disastro dopo l’altro, che cadono in maniera cosi spettacolare che gli chiederesti il bis, che fanno delle gaffe allucinanti e ti fanno schiantare dalle risate, ci si sta proprio bene con queste persone, sono quelle che ti regalano un sorriso anche nelle tue giornate più grigie. Quindi ben venuti questi disastri su due piedi: la vita grazie a loro è meno noiosa!

Questo post lo dedico proprio al mio socio !

E metto la canzone di Rhianna perchè mi sento una persona molto disturbata quando faccio i miei disastri ahaha

martedì 11 gennaio 2011

Se puoi sognarlo, puoi farlo...

Il tema di oggi è sogni e fenomeni paranormali! Chi si chiede come sono collegati queste due cose deve leggere il post sotto questo! Ma comunque parliamo di sogni. Cosa sono? I sogni sono qualcosa che nascono durante il sonno, ci fanno viaggiare lontano dalla realtà, dalla vita normale, e ci portano in un mondo nuovo fatto da fantasia e desideri. Da piccoli tutti ci siamo svegliati di soprassalto e siamo scappati nel letto dei nostri genitori perchè avevamo fatto un'incubo. O, soprattutto per i maschi durante la pubertà, quante volte c'è capitato di essere molto felici dopo un sogno? :P
I miei sogni... vediamo... sono stato sempre abbastanza bravo a costruirmi i sogni, e soprattutto da piccolo sognavo quello che volevo sognare. Ogni mio sogno iniziava con un'introduzione, come nei cartoni animati un libro che si apriva e mi raccontava il sogno. Crescendo questa abilità si è fatta molto utile, ma i miei sogni hanno subito un 'impornimento' ma essendo un Moran nel sangue questo mi sembra il minimo!
Io sogno ogni notte, e riesco a ricordarmi i miei sogni. Sogno i miei amici, la mia famiglia, la mia ragazza ma anche tante cose veramente stupide. 
L'ultimo sogno cretino che ho fatto riguardava la mia prof d'inglese. Facevamo normalmente lezione ma invece di stare nei banchi e nelle sedie eravamo tutti dentro dei letti. O.o
Il sogno più strano invece è stato che io sognavo che quando dormivo mi risvegliavo in un'altro posto, avevo un'altra famiglia, stavo in un luogo che non avevo mai visto, vivevo un'altra vita. Quando andavo a dormire tornavo alla mia vita normale.
Ok penso che posso chiudere qui, ho scritto anzi già più di quello che mi aspettavo. 
Concludo il post con la canzone A Dream is a Wish your Heart Makes cantata dai ragazzi della banda Disney.
Continuate sempre a sognare e prima o poi i vostri sogni si realizzeranno... (socio spero questa frase non valga per te!)


NON ENTRARE NEI MIEI SOGNI, NON TI CONVIENE


Hola amigos!! Ovviamente come immaginavo il mio socio è in ritardo con il post di oggi -.- dovrò licenziarlo o linciarlo ora decido ahaha !

Comunque oggi tratterò un argomento un po’ più leggero ma molto strano, o pazzo, a voi giudicare.

E si, si parlerà di paranormale. Si si lo so riguarda me ahahah !

Bhe allora non voglio parlare per ora di fantasmi o cose strane da film ok ?

Parlerò semplicemente di sogni, ma non sogni normali (se poi i sogni possono essere normali) ma di sogni strani, davvero metafisici, psicofisici e psicofarmaci ahaha!

Allora premettiamo che io fin da bambino in fatto di sogni sono stato molto, come dire, creativo (considerando che scrivo libri fantasy di fantasia ne ho a bizzeffe e mi viene proprio fuori dai sogni), e ho sempre fatto sogni alquanto misteriosi. Sogno spesso luoghi e persone che non conosco, epoche storiche in cui non ho vissuto in cui vengo chiamato con altri nomi, magari sono donna a volte uomo, e parlo lingue diverse. In questi sogni ho tutte le capacità cognitive e sono autonomo, cioè posso decidere quello che voglio fare; sento ogni cosa: odori, suoni, contatti fisici, tutto. Ricordo perfettamente ogni dettaglio dei sogni, addirittura l’anno o l’epoca storia o il luogo geografico.

Questi sogni sono alquanto inquietanti a volte, ma moltooooooooooooooo inquietanti. Crocifissioni, squartamenti, laghi di sangue, eclissi e apocalissi, guerre, malattie, omicidi, torture; tutte vissute da me o che le vedo accadere a persone che dovrei conoscere in quei sogni.

Molte volte ho sognato di essere bruciato vivo, ed ero una donna, nel nord America, fine 1600. Altre volte sono affogato, in una piscina, piena di sangue... una volta ero su una collina e c’è stata un’esplosione tipo nucleare all’orizzonte, il cielo è diventato come nero, poi ricordo solo l’onda d’urto e il caos completo. E potrei continuare per ore davvero solo che è meglio non spaventarvi.

Ma fin qui niente di poi così strano no ? voglio dire leggo un mare di libri e vedo un botto di film è logico che poi il subconscio lavori da solo durante la notte e mi faccia avere queste visioni allucinanti (premetto che non uso droghe). Ma il fatto si fa strano quando sogni persone che non conosco e le incontro a 3 giorni di distanza nella metropolitana, e io ne sogno sapevo perfettamente orario e fermata della metro in cui l’avrei visti. O quando sogno omicidi o incidenti che poi il giorno dopo vengono annunciati da giornali o telegiornali. O quando sogno morti di persone che conosco...

Racconto solo questo episodio almeno sarete convinti che io sia schizofrenico ahaha. Fin da bambino sognavo un arcipelago di isole e un cerchio di pietre in stile celtico monolitico, sapete tipo Stonehenge, e sapevo perfettamente di esserci stato, conoscevo perfettamente ogni centimetro di quel posto dentro al mio sogno. Questo accadeva anni fa e il sogno è sempre stato ricorrente specialmente nel mese di aprile quando faccio il compleanno. Al mio diciottesimo anno mia zia mi ha regalato un viaggio in scozia che come luogo mi ha sempre affascinato visto la mia passione per le saghe celtiche. Allora siamo partiti io e lei e siamo andati nelle highlands, nel nord della Scozia, e dopo qualche giorno ci siamo imbarcati per le Orcadi. Già sul traghetto cominciavo a sentirmi come se tornassi a casa, come se la scogliera davanti a me fosse familiare. Da quando siamo scesi sull’isola più grande dell’arcipelago delle Orcadi in poi sapevo perfettamente dove dovevo andare. Era come una calamita. Ho trovato il cerchio di pietre del mio sogno di bambino, identico, come ne sogno, alla stessa ora in cui lo sognavo: in pieno tramonto artico quello che dura fino a mezzanotte. Ho riconosciuto ogni pietra. Non era un sito famoso, diciamo che era abbandonato: in Scozia sono talmente numerosi i Ring (cioè i cerchi di pietra) che li trovi abbandonati nelle campagne. E questo era il Ring of Brodgar e io l’ho riconosciuto mentre mia zia guidava per andare all’hotel dove dovevamo dormire quella notte. Io ho lanciato un urlo tipo da pazzo ahaha e l’ ho fatta accostare e mi sono messo a correre nel prato vicino la strada fino a che non ho raggiunto il cerchio, che premetto era dietro la collinetta quindi non visibile. Ora potete anche non crederci, ma io non voglio che voi ci crediate in queste cose, voglio solo che le leggiate e pensiate.

Altri sono stati gli eventi così strani legati ai miei sogni, ma non mi preoccupo molto di quello che vedo mentre dormo, in fin dei conti è solo l’inconscio no? Mi preoccupo più di quello che vedo da sveglio.

Ora smetterete di leggere lo so. Fin da bambini è capitato a volte che io veda gli spiriti dei morti, che li percepisca, che li senta sussurrare cose. A volte sono solo ombre che si muovono nella stanza, altre volte l’immagine è più nitida. È una cosa di cui non amo parlare molto, ma non mi mettono paura, a mio parere gli spiriti dei defunti, o delle forze della natura, gli spiriti insomma esistono e ci guidano.

Io sono cristiano e non me ne vergogno, anche se non condivido appieno le idee della chiesa, ma voglio dire è fatta solo di uomini e gli uomini sbagliano si sa. Ma devo dire, e forse molti di voi mi considereranno blasfemo, che da qualche anno, cioè proprio dal mio viaggio in Scozia, durante il quale sono accaduti altri fenomeni strani, ho iniziato a studiare anche le credenze più antiche, specialmente il druidismo celtico, che oggi volgarmente e stupidamente viene macchiato dalla Wicca. Questa filosofia-religione, molto simile alle culture orientali come il Buddhismo, mi ha fatto pensare che dopo tutto che il mondo non si ferma solo a quello che si percepisce con i cinque sensi o che la scienza ci dice che è vero o meno; secondo me ci sono cose più grandi, più antiche, e invisibili che ci circondano. Nulla, nulla avviene per caso, tutto è connesso e ci sono forze che nessuno vede, o ben pochi percepiscono, che governano le cose.

Per le religioni poi magari si fa un post a parte se no esco fuori argomento.

Per concludere voglio dire: si ok mettiamo caso che io sia pazzo, schizofrenico, troppo fantasioso e suggestionabile dai libri e dai film che vedo. Si mettiamo che un antico castello scozzese può farti credere ai fantasmi e che tu puoi sentirli o che quello che tu sia una premunizione in effetti è solo una cosa che hai dimenticato di aver già visto o fatto.

Ma io vi chiedo: se non fosse così? se davvero ci fosse di più?

Non vi chiedo di crederci, io stesso a volte non ci credo o comunque non me ne vanto e neanche lo racconto o non cerco di attirare attenzioni come quei truffatori della televisione; vi chiedo solo: pensate se vi è mai successo qualcosa di simile al mio, se si domandatevi: è solo un’allucinazione collettiva? Un malfunzionamento di qualche sostanza chimica celebrale ?

È tutto qui quello che è vero o c’è di più ? e chi dice cosa può esistere e cosa non è reale ?

A ognuno la sua risposta....

Come immagine del post ho scelto “Parnassus” perché mi sono innamorato di quelle atmosfere oniriche e completamenti folli e assurde del film; ma la metà dei miei sogni è dieci volte di più strani della mente del Dottor Parnassus credetemi !

Besos!



domenica 9 gennaio 2011

Diverso da chi?


Il tema di oggi è l'omosessualità! Ci sarebbero così tante cose da dire che non so da dove iniziare. Intanto vorrei partire dal concetto d'amore. 
L'Amore è un sentimento che riesce a farti essere felice, ti fa battere il cuore, ti emoziona, ti coinvolge, ti fa sentire completo. Ora l'uomo ha diviso l'amore possibile in due sostanziali parti: eterosessualitàomosessualità! Ora io credo non ci sia differenza tra l'amore che prova una coppia "tradizionale" con quello che può provare una coppia di ragazze o di ragazzi!
Purtroppo l'unica differenza sta nella testa delle persone che vedono le persone homosex come persone diverse o malate che hanno bisogno di 'guarire' da questa omosessualità.
Io conosco diversi ragazzi homosex, ma il modo di affrontare questa loro situazione cambia da persona a persona. Mio fratello per esempio ha accettato di essere gay, ne ha parlato tranquillamente con noi e vive la sua vita come è giusto che dovrebbe essere vissuta, una vita come quella di tutti gli altri, una vita normale, ma sempre senza mai reprimere o soffocare la sua natura. 
Poi certo, essere gay o lesbica varia anche dal luogo in cui si vive. In Spagna un'omosessuale ha gli stessi, identici diritti di un'eterosessuale, può sposarsi, adottare dei figli, professare il suo amore liberamente. Mentre in Italia, per quel poco che l'ho vissuta, l'omosessualità non esiste.  Esiste l'omofobia! So che è brutto da scrivere, ma penso che se potessero ucciderli tutti lo farebbero senza pensarci troppo, questo anche 'grazie' alle mani subdole e maligne della Santissima Chiesa Cattolica da sempre contraria a tutto quello che è giusto (ok forse in questa frase ho uscito tutto il mio spirito anticattolico)!
Come titolo di questo post ho scelto Diverso da chi? titolo di un film italiano che non ho mai visto ma che mi ha colpito già dal titolo.  
Mentre mettevo i video nel post del mio socio ho visto che ha trattato l'omosessualità su diversi punti e mi sono soffermato dove parlava dei pregiudizi. Tempo fa abbiamo avuto una discussione sulle icone gay, cioè i personaggi di riferimento per l’immaginario della cultura LGBTQ, che ritrova i propri valori rappresentati nell’arte e nella vita dell’artista. Se uno parla di omosessualità tra le tante immagini che scorrono nella testa credo che a tutti venga in mente la faccia di Madonna o di Britney Spears. Non perchè i gay sono omologati ma perchè sono ICONE!!! 
Concludo il mio post con la canzone Mujer contra Mujer e dicendo: Siate liberi di vivere la vostra vita in modo più genuino possibile, fregatevene degli altri e vivete intensamente! 
Besos!


STARE IN SILENZIO ...

E così arrivò il fatidico giorno... sapevo che prima o poi avrei scritto di questo argomento, in un mio libro magari o su un blog come questo. Il mio socio dice che è un po’ come un nostro diario personale quindi scriverò questo post pensando di scrivere una lettera proprio al mio socio pazzo.

Ovviamente non so neanche da dove iniziare... un conto è affrontare questo argomento con se stessi, chiusi in camera, al buio, piangendo per confessare a se stessi quello che veramente si è per accettarlo finalmente e per poter vivere in modo più o meno felice; un conto è scriverlo e raccontarlo pubblicamente, ma ci proverò.

Essere gay, nascere omosessuali, non è una cosa che nessuno può spiegare o descrivere a parole. Forse neanche gli stessi gay sanno che vuol dire essere diversi, perché nel bene o nel male, si è diversi è un dato di fatto. La società, il mondo, tutti e tutto ti fa sentire che tu sei fuori posto, che non sei come gli altri.

Ma partiamo dall’inizio.

Vi prego di scusarmi se non vi racconterò la mia vicenda gay, ma ancora le ferite sono troppo fresche perché possa parlarne. Vi basti sapere solo che essere un gay di un paesino di provincia italiano non è facile, soprattutto se quasi nessuno sa di te. Vi voglio parlare però di come ci si sente, di come mi sento io e molti miei amici a vivere questa nostra realtà parallela. Sono diverse le cose di cui voglio parlarvi, diverse le sensazioni di essere gay e di vivere come gay, forse non basterebbe un intero blog dedicato solo a questo argomento, ma cercherò di mettere il più possibile.

La diversità. Se sei gay sai di essere diverso dagli altri, ti senti completamente fuori luogo, fuori tempo e distante dalla altre persone come se ci fosse sempre e comunque un vetro di mezzo. Tutti, amici compresi , famiglia compresa, per quanto bene possano volerti, quando ti guardano ti guardano con quel misto di compassione e pietà e curiosità perché tu sei il diverso, l’animale raro e vedi sempre nei loro occhi, nei loro comportamenti, che sono a disagio con te; ci si può scherzare sopra, parlarne, quello che vuoi, ma loro non sapranno mai come comportarsi o quello che tu provi.

Il segreto. Essere gay, più o meno dichiarati, devi comunque avere molte cose segrete: i tuoi amori, i tuoi desideri o fantasie sessuali, i tuoi gusti, i tuoi atteggiamenti, i tuoi orientamenti, tutto velato e segreto perché se no la gente di guarda, ride di te, ti vede come il fenomeno da baraccone. Se sei un gay dichiarato un po’ ti salvi, perché hai abbastanza palle per far quello che vuoi anche se nessuno attorno ti accetta, ma se non sei dichiarato anche un semplice sms o una telefonata di un corteggiatore deve rimanere nascosta.

Dio. I gay bruceranno all’inferno perché sono peccatori, impuri, dannati, il loro amore non conta nulla. Per me che sono cresciuto in chiesa sapere questo è un peso che nessuno può capire. Se il mio dio è amore e mi ha creato così perché sono sbagliato ? Se Dio fa solo cose perfette e non sbaglia mai perché io sono sbagliato?

Il pregiudizio. Tutti i gay sono effemminati, da discoteca, sessuomani, puttane e donne mancate. Non è così. Tutti i gay hanno l’hiv. Non è così. Tutti i gay vestono di rosa e si truccano. Non è così. Potrei continuare sui pregiudizi all’infinito. Essere omosessuale non vuol dire essere omologato. Ogni persona è diversa dagli altri, non si può classificare tutti allo stesso modo. Ma la gente eterosessuale queste cose non le capisce.

La solitudine. Questo è un tasto un po’ dolente, basta dirvi che se sei gay, ti senti molto solo, anche se hai tanti amici gay magari, perché comunque vivi le sensazioni e le paure, le ansie e le sofferenze sentendoti sempre solo.

L’amore. Su questo argomento non ci sono parole. Molti amici etero mi dicono che soffrono, che hanno problemi di coppia, ecc... io gli dico sempre di notare quello che loro possono e io no. Gli etero possono baciarsi in pubblico, camminare mano per mano, portarsi il ragazzo o la ragazza a casa, dire a tutti, urlare a squarcia gola di amare una persona, corteggiare qualcuno liberamente, fare apprezzamenti fisici su qualcuno, scopare con chi vogliono e dirlo tranquillamente agli amici. Quasi tutti i gay questo non possono farlo. Gli etero possono amare. Noi gay per amare dobbiamo soffrire come cani, lottare contro il mondo intero. Quindi per favore non ditemi che per voi è difficile come per noi, perché voi etero potete parlarne, noi gay a volte non possiamo neanche dire di amare qualcuno.

La ferita. Ogni gay, più o meno fortunato, si porta ferite e traumi che moltissimi etero neanche comprenderebbero. A volte io mi sento uno squarcio così grande dentro al petto che mi sembra di esplodere, di essere risucchiato come in un buco nero, mi mancano le parole per descriverlo. Fa male, fa tanto tanto male. Non so come dirlo. A volte sento che il cuor emi si frantuma in un miliardo di pezzi per il mio essere così, mi sento fuori posto, fuori tempo, sbagliato, diverso, inutile, impotente. Essere gay fa male. Si è eternamente feriti, mutilati, umiliati, abbandonati, allontanati. Per quanti amici o familiari possono volerci bene non si è mai completi, ci manca sempre qualcosa...

Il silenzio. A volte sento un grande silenzio dentro di me. Molto miei amici hanno perso perfino la speranza di essere liberi, di esser amati, si lasciano trascinare dagli eventi, scopano, si drogano, fanno i dissoluti perché tanto si sentono soli e non hanno più le forze per combattere.

Non sono riuscito a spiegarvi neanche un decimo di quello che sento nell’essere gay. Per me essere gay è come STARE IN SILENZIO per sempre, non trovare mai le parole per dire a tutti quello che sono e quello che voglio o chi amo. Non ci riuscirò mai, forse non ci si accetta mai del tutto. A volte basterebbe anche solo un amico che ti tiene la mano e ti dice io ci sono per stare meno male... a volte, basterebbe essere solo un po’ amati...

Io non so quello che scriverà il mio socio su questo argomento, lo so che forse il mio post è un po’ negativo e pessimista, ma io non vedo un futuro molto luminoso per me, per quelli come me, per questa nostra “razza sbagliata”. Mi chiedo solo perché gli dei c’hanno condannato a questo peso.

Dedico questo post a tutti i miei amici gay, ai ragazzi che ho amato e che a modo loro mi hanno riamato, e lo dedico al mio socio, spero che capirai un po’ più di me.

Ho scelto due canzoni. “Segreto” di Alessandra Amoroso, perché essere diversi, amare in modo diverso, a volte è proprio un segreto della natura, nessuno sa il perché dell’omosessualità. E la seconda canzone è “Il mio amico” di Anna Tatangelo: spero che i miei amici capiscano come mi sento a volte, anche quando sorrido mentre dentro mi sento morire.